Carla Accardi

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Carla Accardi

Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Palermo, nel 1947, aderendo al Formalismo, è stata co-fondatrice, con Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Perilli, Sanfilippo (che sposò nel 1949) e Turcato, dell’avanguardia artistica detta Gruppo Forma 1. Partecipa con il gruppo a numerose collettive sia in Italia che all’estero.
Esordisce con la prima personale alla Galleria Numero di Firenze, espone poi alla Galleria Age d’or di Roma nel 1950 e alla Libreria Salto di Milano, sede espositiva del MAC. Lavora in ambito cubista sulla scia di Magnelli, quindi in ambito astratto concreto fino al 1952 e dal 1954 in direzione più marcatamente segnica e con opere in bianco e nero, eseguite a tempera alla caseina, che espone alla Galleria San Marco di Roma nel 1955.

Michel Tapié segue il suo percorso artistico invitandola alla rassegna romana alla Galleria Spazio “Individualità d’oggi” con Burri, Capogrossi, Fontana, Klein e all’edizione parigina della mostra alla Galérie Rive Droite con Poliakoff, Mathieu, Riopelle, Sam Francis. Dal 1961 reintroduce il colore nelle sue composizioni, aderisce al Gruppo Continuità e allestisce personali a New York alla Parma Gallery e a Londra al New Vision Centre. Sala personale alla Biennale del 1964.

Lavora con vernici su supporti plastici anche trasparenti e compie un ciclo di opere investigando i rapporti con l’ambiente: ne presenta gli esiti in Tenda e Triplice tenda, esposti alla Galleria Editalia di Roma e alla sezione Arte Ambiente alla Biennale del 1976. Realizza Rotoli e opere trasparenti, grandi Lenzuoli con schemi geometrici ripetuti. Esegue installazioni e ritorna con gli anni ’80 alla bidimensione con le sequenze delle Parentesi e dei Capricci.

Espone alla Biennale del 1978, alle retrospettive del Gruppo Forma e delle avanguardie degli anni ’50. Personali alla Pinacoteca di Ravenna, al Padiglione d’arte contemporanea di Milano, ad Erice, all’Istituto italiano di cultura a Madrid, alla Galleria Civica di Modena, al Museo di Gibellina. Sala personale alla Biennale del 1988. Personali nel 1994 e 1998 al Castello di Rivoli; antologiche a Ludwigshafen e Wolfsburg nel 1995 e nel 1999 al Kunstmuseum di Bonn e al P.S.1 di New York nel 2001. È presente nel 2001 alla mostra “Novecento” alle Scuderie del Quirinale. Nel 1999 viene pubblicato il Catalogo ragionato (Carla Accardi. Catalogo ragionato. Edizioni Charta, testi di Germano Celant, Milano, 1999).Tra le mostre si segnalano la grande mostra al Musèe d’Art Moderne de la Ville de Paris nel 2002, al Macro di Roma nel 2004, nel 2010 la mostra al Haunch of Venisson di New York e nel 2011 al Museo Bilotti di Roma, e alla Fondazione Puglisi Cosentino di Catania. Si spegne a Roma nel 2014.

La poetica del segno di Carla Accardi si sviluppa attraverso una calligrafia astratta manifestando all’unisono i moti dell’inconscio, così da diventare una sorta di scrittura lirica rigorosamente scandita in ritmi precisi.