Piero Dorazio

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Piero Dorazio

Piero Dorazio è stato un pittore e critico d’arte che attraverso le sue sperimentazioni nel panorama cubista, futurista, costruttivista e nell’arte informale, ha contribuito all’affermarsi dell’arte astratta in Italia.

Dopo l’iscrizione alla Facoltà di Architettura, partecipa già da giovanissimo alla difficile evoluzione dell’arte astratta italiana del dopoguerra con, nel 1946, il Gruppo Arte Sociale di Perilli, Guerrini, Vespignani, Buratti, Muccini, sino alla stesura del suo manifesto nel 1947, e collabora alle prime mostre di Forma 1 insieme a Consagra, Turcato, Accardi e Sanfilippo. 

Precoce è anche la curiosità e la passione artistica, e politica, per le esperienze degli altri Paesi, sviluppata con lunghe permanenze di studio e di lavoro all’estero. 

Dalla fine degli anni quaranta è presente ed attivo a Parigi e a Praga, ad Harvard ed a Berlino, fino al decennio 1960-1970 in cui organizza e dirige il dipartimento delle Belle Arti dell’Università di Pennsylvania, soggiorno inframmezzato da significative parentesi in Italia e altrove (otto mesi a Berlino nel 1968).

Espone in mostre personali alla Biennale di Venezia nel 1960, nel 1966 e nel 1988. 

Espone più volte a Londra, a New York e in gallerie svizzere e tedesche. Sin dalle origini è un fervente sostenitore della sinergia delle arti, tanto che, come i futuristi, per lui arte non si poteva riassumere nella semplice produzione di un oggetto artistico, bensì era necessario che si esplicasse in un’esperienza totale e travolgente. 

Nel 1966, dopo la seconda partecipazione alla Biennale di Venezia, espone alla Galerie Im Erker, a Saint Gallen, dove instaurerà con Giuseppe Ungaretti un fiorente sodalizio artistico: per l’occasione Ungaretti scrive un saggio sulla sua pittura per la presentazione di un suo catalogo e, nel 1967, Dorazio realizza una serie di grafiche per accompagnare la raccolta di poesie “La luce” di Ungaretti. 

Nel 1974 si stabilisce a Todi dove lavora e insegna nella Scuola Atelier per la Ceramica moderna e nel proprio studio.

Nei primi anni ottanta partecipa a una grande mostra presso il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, poi nei principali musei americani e infine alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Nel 1985 e nel 1986 espone a Tokyo e a Osaka.

Continuano in seguito con altre mostre ad allargare e consolidare la sua presenza culturale nelle più importanti città europee e ottiene prestigiosi riconoscimenti: diventa membro dell’Accademia di San Luca; dell’Akademie der Kunste di Berlino; viene insignito dei Prix Kandinsky e del Premio internazionale della Biennale di Parigi; del Premio Michelangelo dell’Accademia dei Virtuosi.

Fra il 1993 ed il 1996 sviluppa il progetto per l’esecuzione di cinquanta grandi mosaici di artisti internazionali nella metropolitana di Roma. Si spegne a Todi nel 2005.

“L’arte della pittura non è destinata alla fabbricazione più o meno ingegnosa di immagini, ma alla ricerca di quegli elementi chiave della percezione visiva che generano il modo di vedere e di intendere le immagini.”

Piero Dorazio