Presso la sede della rivista in via del Corso si cominciarono ad organizzare mostre degli artisti più noti, ma anche dei giovani. Tra le mostre da ricordare quelle di Accardi, Turcato, Paolini, Kounellis, Scialoja, Pascali, Mattiacci, Mochetti, Uncini, Afro e Burri. Alle mostre seguivano i dibattiti con la partecipazione di critici d’arte italiani e stranieri. La Galleria ha sempre sostenuto nomi di prestigio nell’ambito di una linea italiana del linguaggio non figurativo iniziata con Balla, Dottori, Prampolini; memorabili l’antologica sul Futurismo a Roma dal 1910 al 1940 e la mostra La macchina mito futurista. Alternando mostre monografiche a collettive, ha proposto gli artisti più importanti dell’astrattismo italiano e internazionale. Sempre attiva con il gruppo di Forma Uno: Accardi, Consagra, Dorazio, Perilli, Sanfilippo, Turcato e con gli artisti della stessa generazione come Afro, Appel, Burri, Capogrossi, Calò, Colla, Fontana, Guerrini, Kounellis, Manessier, Mastroianni, Melotti, Poliakoff, Rotella, Santomaso, Scanavino, Scialoja, Uncini, Verna e Veronesi.