Michelangelo Conte

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Michelangelo Conte

Nel 1917 si trasferisce con tutta la sua famiglia a Napoli, a seguito degli eventi della prima guerra mondiale. Compie gli studi classici e si interessa in modo autonomo all’arte antica e moderna.
È vincitore, nel 1936, del concorso nazionale di affresco indetto dalla XX Biennale di Venezia e proprio qui conosce Gino Severini di cui diviene amico e collaboratore. Nel 1939 si trasferisce a Roma ed espone alla III Quadriennale.
Prende parte nel 1944 alla mostra “Italia libera”; alla Galleria di Roma.
Nel dopoguerra è tra i promotori del rinnovamento delle arti e partecipa
attivamente, insieme a Enrico Prampolini, Gino Severini e Joseph Jarema, che ne
furono i fondatori, all’associazione artistica “Art Club”, di cui è segretario dal 1948 al 1964, prendendo parte a molte delle esposizioni dell’associazione in Italia e all’estero.
Espone alla VI Quadriennale, partecipando a otto edizioni della rassegna fino al
1986. Nel 1952 espone alla Biennale di Venezia e lo stesso anno inizia a collaborare con Ettore Colla alla Fondazione Origine ed è tra i redattori della rivista “Arti Visive”.
Aderisce al MAC e stringe relazioni con il gruppo Espace di Parigi.
Nel 1958 Lionello Venturi lo presenta in una mostra alla New York Art Foundation di Roma. Nel 1959 tiene una personale alla Galleria La Salita e nel 1960 alla New Vision Centre Gallery di Londra, presentato da Argan.

In un soggiorno a Parigi conosce Giuliano di San Lazzaro che lo invita a esporre alla
mostra “Le Relief” nella sua galleria XX Siècle. Conosce il poeta Murilo Mendes che lo presenta in una personale alla Casa do Brasil nel 1964, l’anno dopo presenta la
prima mostra del Gruppo Convergenze di cui è tra i promotori. Nel 1966 ha una sala
personale alla Biennale di Venezia. Realizza opere ambientali per l’architettura, in particolare con lo Studio Passarelli.
Si susseguono dagli anni ’70 partecipazioni a mostre e rassegne in Italia e all’estero, tra le quali ricordiamo la personale alla Galleria Editalia nel 1975, presentata da Filiberto Menna e dagli anni ’80 alcune ampie antologiche: nel 1986, sempre alla Galleria Editalia, dove ritornerà nel 1991 con una mostra degli ultimi lavori e nel 1989 alla Galleria Civica di Modena, entrambe presentate da Enrico Crispolti.
Nel 1992 espone al Palazzo dei Consoli di Gubbio, mostra presentata da Enrico
Crispolti.
Le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private.