DISTICO Sadun – Scolamiero

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DISTICO
PIERO SADUN
VINCENZO SCOLAMIERO

22 Ottobre 2019

a cura di
Marco Di Capua

Nella doppia personale Piero Sadun – Vincenzo Scolamiero, in mostra alla Galleria Edieuropa, viene sottolineata l’assonanza tra i due artisti, come in un distico che, in poesia, è una strofa formata da una coppia di versi. Distanti cronologicamente, i due artisti s’incontrano e dialogano nella liricità del colore, accomunati dall’urgenza creativa di rappresentare l’interiorità nella costante ricerca di una pittura evocativa e raffinata.
Piero Sadun, uno dei più importanti artisti del secondo Novecento, non solo straordinario pittore, ma anche progettista d’interni, costumista, scenografo, ideatore di progetti formativi, è stato inoltre promotore della rivista “QUI arte contemporanea”, insieme a Lidio Bozzini, fondatore dalla Galleria Editalia, oggi Edieuropa.

In occasione del centenario dalla sua nascita, è stato celebrato, proprio quest’anno, con il progetto “SADUN100”, a cura di Marco Di Capua, con due importanti mostre: a giugno, a L’Aquila, a Palazzo dell’Emiciclo, e successivamente a Siena,
l’antologica presso i Magazzini del Sale del Palazzo Pubblico.

In galleria, a sottolineare il percorso artistico di Sadun, saranno esposte – tra gouaches, olii e tempere su tela – le opere che vanno dall’espressionismo-cubista al periodo morandiano, dall’astrattismo materico degli anni Sessanta fino al 1974, anno della sua
prematura scomparsa.

Vincenzo Scolamiero, noto sulla scena nazionale già dalla seconda metà degli anni Ottanta, ha appena concluso la grande mostra personale “Della declinante ombra”, presso il Museo Bilotti di Roma. Oggi la sua arte ha trovato riscontro e apprezzamento anche da parte di un pubblico internazionale, ed è stato invitato a esporre in Cina, in Korea e Stati Uniti.

La sua “pittura è evocativa, raffinata, sinestetica… sempre attraversata da un vento… inquieto, che è prima di tutto soffio e respiro interiore”, come la descrive Gabriele Simongini, nel catalogo della mostra al Museo Bilotti. Sulla eco della sua ricerca gestuale, spaziale e meditativa, saranno in mostra le opere inedite dell’ultimo periodo, tra olii, inchiostri e acrilici su tela e su carta.