Da Segno a Segno – Lea Mattarella incontra Strazza e Murasecchi

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Da Segno a segno - Lea Mattarella

DA SEGNO A SEGNO
Lea Mattarella incontra
Strazza e Murasecchi

5 luglio 2017

Con oltre 20 opere per lo più in bianco e nero tra dipinti e vetri, tele polimateriche, tele 3D, sculture ed elementi inediti di design, la mostra intende analizzare e sottolineare l’evoluzione di una disciplina artistica che è sempre attuale ed in continua mutazione nei materiali così come nell’estrinsecazione visiva.

Con la doppia personale “Guido Strazza – Gianluca Murasecchi: da segno a segno” la Galleria Edieuropa intende rendere omaggio a due artisti che, nonostante l’evidente differenza anangrafica – circa quarant’anni – e di percorso visuale, sono uniti da un rappoprto di stima ed amicizia reciproca ed hanno fatto del “Segno” il loro medium artistico, stilistico e concettuale di riferimento.

Con oltre 20 opere per lo più in bianco e nero tra dipinti e vetri (nel caso di Strazza), tele polimateriche, tele 3D, sculture (nel caso di Murasecchi) ed elementi inediti di design, la mostra intende analizzare e sottolineare l’evoluzione di una disciplina artistica che è sempre attuale ed in continua mutazione nei materiali così come nell’estrinsecazione visiva.

Da un lato il “Maestro di Grafica” Guido Strazza – la cui personale “Ricercare” si è da poco conculsa alla Galleria Nazionale di Roma -, già presente tra gli artisti della Galleria Edieuropa dalla fine degli anni Settanta, quando viene nominato Direttore della Calcografia Nazionale e dopo la pubblicazione del libro “Il Gesto e il segno”. Le sue tele evocative, intensamente liriche e marcatamente narrative, che spaziano dal ciclo “Segni di Roma” alla più recente produzione, sintetizzano il percorso di un artista che ha segnato la storia dell’arte contemporanea con le sue incisioni. Attraverso un processo di “memorizzazione”, come rimarcato da Lorenza Trucchi, “Strazza dà ai propri strumenti linguistici – segno, colore, luce, materia, spazio – un carattere ed un valore di immediatezza, di flagranza. Una eredità che gli viene dall’ Informale e che fa sì che la sua pittura sia anche, hic et nunc, proiezione immediata dell’Io”.

Dall’altro Gianluca Murasecchi, presente in mostra con una serie di opere che coprono la sua produzione artistica dell’ultimo decennio, sino al 2017, e testimoniano – come rimarcato da Giuseppe Appella – la sua costante innovazione tecnica del mezzo espressivo. Murasecchi indaga il “Segno” in quanto “valenza materica e cromatica”, lo estrinseca attraverso l’uso di materiali sperimentali quali il polistirene ad alta densità, lo indaga nelle sue multiformi accezioni quali la fusione, l’incisione, lo scioglimento per acidatura, o l’utilizzo di chiodi e viti sia nella copertura delle forme sia nelle loro possibilità di aggetto da una forma data. Il sondaggio inedito di supporti polimaterici conferisce a Murasecchi una grande respiro creativo e fornisce, parallelamente, letture antitetiche ed esiti suggestivi quali le sculto matrici poi stampate su carta giapponese, nonché i lavori pittorici e grafici di grande formato. Il suo “segnare” non è però solo materico ma anche marcatamente “formale”, così come afferma lo stesso Strazza che, in suo scritto del 2008, sottolinea come “fin da un primo sguardo le opere di Murasecchi suscitano la forte sensazione, ma direi anche il sentimento, di essere forma di un pensiero. Il rigore tecnico, la predilezione per la sintesi, la complessa semplicità delle sue composizioni danno a quel pensiero un senso la cui poetica credo che non possa sfuggire”, facendo sì che i segni si trasformino in dei veri e propri “sistemi formali”.

 A conclusione della mostra, mercoledì 5 luglio, alle ore 19.00, presso la sede della Galleria Edieuropa avrà luogo l’incontro tra la storica e critica dell’arte Lea Mattarella, Guido Strazza e Gianluca Murasecchi per un approfondimento sul “Segno”, ma anche sulla “forma” e sui “perché” dei due artisti.